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domenica 20 gennaio 2013

MUSTAFA SABBAGH-ABOUT SKIN

Se per gli altri fotografi ho usato lodi del tipo unico,leggenda,perla rara ecc. per il prossimo non so davvero cosa dire. Lui è.... lui è Mustafa Sabbagh. Padre palestinese, madre italiana, un artista nomade. Parte come assistente di Richard Avedon e nel 2007 collabora col Central Saint Martins College of Art and Design. Barba incolta, jeans, sigaretta sempre accesa e un approccio alla fotografia che oserei giudicare inquietante.


Lo ammetto a primo impatto non ho trovato le sue foto bellissime ma più mi documentavo e più scoprivo un artista davvero ammirevole.Maestro dell'anti-estetica, Sabbah ha abbracciato il suo punto di vista,l'amore per lo squallido e il lugubre, e vuole esprimerlo in ogni lavoro che fa. Certo non è facile abbinare a riviste di moda foto così particolari ma per fortuna molti redattori lo hanno assecondato in tutti questi anni di carriera. Ha lavorato con testate come Arena, The Face, Vogue Italia, L'Uomo Vogue, Gasby, Front ecc. ecc.
A me darebbe sicuramente della banale, con ragione!!!! Mi ha aperto gli occhi quando ha espresso il suo concetto sulla bellezza: "la vera bellezza mette a disagio, la vera bellezza non rassicura; la bellezza che rassicura è la banalità".











Coprite gli occhi ai bambini e ai puritani..... Le sue foto sono più che mai interne ma non per catturare l'anima ma bensì l'animalità delle persone.
Sabbagh è stato definito il feticista della vita, della pelle, delle vene e di quella perversione che nessuno oserebbe mai mostrare.
Ha sempre lavorato nel mondo della moda eppure dichiara che non gli è mai interessato. Non ha voluto appiattirsi a un modello, non estetico della moda ma a un modello estetico della fotografia. La sua forza è accettare i lati negativi delle persone. Ama anche la cosa più squallida dell'altro essere umano e le persone che fotografa se ne rendono conto: "Io uso la parte di loro che gli altri hanno rifiutato".








Un solo post non basterebbe per descrivere la sua logica, il suo essere che si rispecchia in tutto e per tutto nei suoi capolavori abbastanza toccanti. Sky arte fa bene il suo lavoro, mostra Sabbagh che si costruisce da solo il set, che interagisce con i suoi modelli quasi esclusivamente maschi e gli da modo di spiegare questa sua fotografia così elaborata. In realtà è più semplice di quanto sembri è un punto di vista è una fotografia a pelle.

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